COMUNICATO ANC – CONFIMI INDUSTRIA| INIZIATIVA ROMA 07.02.2018

ANC – CONFIMI INDUSTRIA

 COMUNICATO STAMPA

POLITICA, PROFESSIONI E IMPRESE A CONFRONTO SUL FUTURO DEL PAESE

ROMA, 7 FEBBRAIO 2018

Roma, 5 febbraio 2018

Si svolge a Roma, il prossimo 7 febbraio presso la sala Cristallo dell’Hotel Nazionale,  l’incontro che l’Associazione Nazionale Commercialisti e Confimi Industria hanno organizzato con le principali forze politiche che prenderanno parte all’appuntamento elettorale del 4 marzo prossimo.

Il fisco e la sua riforma, le semplificazioni,  la fiscalità del lavoro,  il ruolo dei professionisti economici e delle imprese sono solo alcuni dei temi che saranno posti al centro del confronto.

Hanno aderito all’iniziativa rappresentanti di primo piano dei diversi schieramenti politici, che nel corso della giornata avranno modo di esprimersi su alcune delle tematiche di maggior rilevanza per il comparto delle professioni economiche e per il mondo delle imprese, e illustrare i contenuti di proposte e programmi.

L’incontro – afferma Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti sarà un’occasione per mettere a confronto i rappresentanti delle liste in corsa alle prossime elezioni con le imprese e le professioni economiche, e dare la possibilità agli operatori del settore di conoscere nel dettaglio le proposte su temi della massima urgenza che dovranno avere l’assoluta priorità nell’agenda del prossimo governo”.

In occasione di questa iniziativa sarà presentato da ANC e Confimi Industria un documento congiunto con le istanze e le proposte che i professionisti economici e le imprese intendono  sottoporre al futuro governo del Paese.

Per Flavio Lorenzin – Vicepresidente Confimi Industria con delega a Fisco e Semplificazioni – “è fondamentale che la politica torni a ricoprire un ruolo catalizzatore delle problematiche degli operatori. Imprese e professionisti sono chiamati ad operare in un contesto internazionale ultracompetitivo, ma in un sistema paese che certo non li aiuta. Non è solo questione di tassazione eccessivamente elevata ma, soprattutto, di un carico di oneri impropri e adempimenti burocratici esagerati che si aggiungono ai problemi del credito.”.

 ANC – Comunicazione

 Ufficio Stampa Confimi Industria

Comunicato Iniziativa ANC-CONFIMI_Roma 07.02.2018

PROGRAMMA ANC_CONFIMI 07.02.2018

COMUNICATO CONGIUNTO ANC – CONFIMI 18.01.2018 – DETRAZIONE IVA

ANC – CONFIMI INDUSTRIA

 Nota congiunta

DETRAZIONE IVA: APERTURA DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE AI PRINCIPI UE

Totale apprezzamento di ANC-Confimi che in maggio presentarono denuncia alla Commissione

Roma, 18/01/2018

Art. 2 D.L. 50/17 (detrazione). I principi unionali prevalgono su una norma scritta senz’anima. Dopo un lungo silenzio si è sbilanciata, finalmente, anche l’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 1/E del 17/01/2018, e l’ha fatto nel migliore dei modi al momento possibili ossia riconoscendo che il “dies a quo” (termine di decorrenza iniziale) è legato alla doppia condizione sostanziale (esigibilità) e formale (possesso/ricezione fattura) come sostenuto nella denuncia ANC-Confimi presentata lo scorso maggio alla Commissione UE. Fugato altresì qualsiasi possibile dubbio sulla percorribilità della dichiarazione integrativa a favore.

L’interpretazione euro orientata

L’iter della denuncia presso la Commissione UE è iniziato lo scorso agosto con l’assegnazione del funzionario competente e proseguito nei mesi scorsi con l’invio di note aggiuntive mirate a evidenziare il rafforzamento dell’interpretazione giurisprudenziale su cui ora poggia anche l’interpretazione della stessa Agenzia. Come evidenziato nella denuncia e come conferma la nuova circolare, infatti, la detrazione immediata (legata al momento di esigibilità) è di carattere non esclusivo pena l’insorgenza di un conflitto fra il presupposto sostanziale (insorgenza del diritto) e il presupposto formale (possesso della fattura, laddove successivo) richiesti entrambi dalla Direttiva 2006/112/CE (art. 168 e 178) e già oggetto degli insegnamenti della sentenza 29/4/2004 Terra Bauberdarf-Handel, in causa C-152/02. Insegnamenti confermati anche nelle recenti conclusioni dell’Avvocato generale in due cause pendenti in Corte di Giustizia che vedono coinvolte le norme della Repubblica slovacca e del Portogallo (conclusioni del 30/11/2017 in causa C-8/17 e conclusioni del 26/10/2017 in causa C-533/16) secondo le quale il dies a quo (momento iniziale) della detrazione non può, infatti, prescindere dal disporre di una fattura (o nota di addebito/fattura integrativa) indicante l’importo dell’Iva versata a monte. Diversamente, aspetto importante, come osservato dalla stessa Commissione Ue (punto 40 delle conclusioni del 26/10) “se si accogliesse la tesi dell’Amministrazione tributaria slovacca, il soggetto passivo avrebbe diritto alla detrazione anche senza avere versato alcuna somma al fisco slovacco e senza possedere alcuna fattura”.

Considerazione, quella del possesso della fattura, che in passato (C.M.  n. 328/E/1997, punto 3.5.2) aveva peraltro già spinto l’Amministrazione finanziaria nostrana a precisare che “per esigenze che si ricollegano all’accertamento del tributo … l’esercizio del diritto alla detrazione è subordinato al possesso di idoneo documento che, a seconda dei casi, assume la forma di fattura di acquisto, bolletta doganale, fattura di acquisto intracomunitario, autofattura, ecc.”. 

La nuova circolare dell’Agenzia conferma di fatto tale impianto interpretativo ridimensionando notevolmente le criticità prodotte (in particolare per le fatture di fine anno) dalla riduzione del dies ad quem (termine finale) operato con l’articolo 2 del D.L. 50.

Toni distensivi

Come confermano gli esempi della nuova circolare quindi, per una fattura datata 31 dicembre che arriva il 20 gennaio successivo (ma è uguale per quella che arriva il giorno 2), il diritto alla detrazione potrà essere esercitato (previa annotazione) nel corso dell’intero anno di arrivo e al più tardi con la presentazione della dichiarazione annuale Iva entro il 30 aprile dell’anno successivo all’arrivo della fattura. Viene suggerito, in tal’ultima ipotesi, l’adozione di un apposito registro sezionale ferma restando la possibilità di adottare anche soluzioni gestionali e informatiche diverse che garantiscano i medesimi effetti. Tono apprezzabilmente distensivo anche per quanto riguarda le modalità di verifica della data di arrivo della fattura (punto di spartiacque potenzialmente critico per le fatture di fine anno) di fatto riconducibile alla protocollazione progressiva richiesta dall’articolo 25 laddove la ricezione non risulti da posta elettronica certificata o da altri sistemi che attestino la ricezione del documento. Accorgimento comunque, a nostro giudizio consigliabile, quello di documentare l’arrivo quantomeno per le fatture di fine anno e ferma restando la necessità (che la circolare ricorda ma che non rappresenta una novità) di presidiare i termini dell’autofatturazione denuncia di cui all’articolo 6 comma 8 e comma 9-bis del D.Lgs 471/97. Distensiva, in nome dello Statuto del Contribuente (e visto che la circolare è uscita dopo la scadenza del 16/01/2018), anche la precisazione con cui si fanno salvi i comportamenti di coloro che hanno imputato a dicembre 2017 la detrazione dell’Iva relativa alle fatture arrivate successivamente al 31/12/2017 ed entro il 16/01/2018.

…. CONTINUA  

Leggi il comunicato congiunto integrale Comunicato ANC-CONFIMI 18.01.2018 – Detrazione Iva

RASSEGNA STAMPA – Alcuni articoli riguardanti la nota congiunta ANC-CONFIMI.

Italia Oggi 19.01.2018 – Detrazione Iva

FiscoPiù 19.01.2018 – Detrazione Iva

Eutekne 19.01.2018 – Detrazione Iva

 

 

 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO 04.01.2018 – LEGGE DI BILANCIO 2018

ADC –ANC –UNGDCEC

 

COMUNICATO STAMPA

 LEGGE DI BILANCIO 2018

 IGNORATO LO STATUTO DEL CONTRIBUENTE

ASSENTI MISURE IMPORTANTI PER GLI OPERATORI ECONOMICI

Roma, 4 gennaio 2018

Ci risiamo, ancora una volta nel nostro Paese è totalmente ignorato lo Statuto del Contribuente e, purtroppo, questa prassi ricorre con il peggiore degli strumenti possibili: la legge di stabilità 2018 (L. 205/2017).

Approvare una legge formata – per ciò che riguarda la Parte I (Misure quantitative per la realizzazione degli obiettivi programmatici) – da un solo articolo con 1181 commi contenente variazioni normative su molteplici argomenti, a scapito di un’uniformità legislativa, non è propriamente rispettoso dei principi di chiarezza e di trasparenza disposti dallo Statuto del Contribuente in materia tributaria. Così come la retroattività di alcune delle disposizioni contenute nella nuova legge di stabilità costituisce un’ulteriore e palese violazione dei più basilari diritti del Contribuente.

In ragione di questo, come già sostenuto in altre numerose occasioni, si ribadisce l’opportunità che lo Statuto del Contribuente venga elevato a legge di rango Costituzionale.

Sul piano dei contenuti la nuova legge di stabilità contempla diverse criticità. La più evidente è rappresentata dall’obbligo della fatturazione elettronica a partire dal 1° gennaio 2019, misura che, in considerazione dei costi che graveranno principalmente sulle imprese più piccole e meno strutturate, andrebbe introdotta con gradualità e coniugata con la previsione di istituti premiali per i soggetti che decidono di adottarla sin da subito.  

 Altra indubbia criticità è l’assenza di alcune misure, più volte richieste, che sarebbe stato importante introdurre per incoraggiare gli operatori economici. Sorprende siano ignorati, in particolare, tre temi profondamente dibattuti e anche oggetto di emendamenti, ma poi “dimenticati” nella fase finale del provvedimento:

Introduzione di nuove regole sulle detrazioni Iva;

Introduzione di disposizione sulla gestione delle perdite relativamente alle contabilità semplificate con nuovi criteri di cassa;

Assegnazione dei beni ai soci ed estromissione dei beni immobili da parte dell’imprenditore individuale.

Ritenendole misure di notevole importanza, auspichiamo ci sia la volontà, da parte di  tutte le forze politiche che si candidano al governo del Paese, di introdurle con successivi provvedimenti.

Per le Associazioni di categoria, che da sempre insistono sull’esigenza di una riformulazione del calendario fiscale, le nuove scadenze fissate dalla legge di stabilità per alcuni adempimenti (modello 730 al 23 luglio – modello 770 al 31 ottobre – spesometro al 30 settembre) sono positive soltanto se considerate come un primo importante passo verso un percorso sistemico di riforma.

Le Associazioni, infatti, ribadiscono l’urgenza di una riforma generale e complessiva delle politiche fiscali con particolare attenzione al calendario delle scadenze, tale da non causare sovrapposizioni che creino insostenibili danni ai contribuenti, professionisti e alla stessa Amministrazione.

Vincenzo De Maggio

Presidente ADC – Associazione Dottori Commercialisti

 Marco Cuchel

Presidente ANC – Associazione Nazionale Commercialisti

 Daniele Virgillito

Presidente UNGDCEC – Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

Comunicato Stampa 04.01.2018 – Legge di Bilancio

RASSEGNA STAMPA – Alcuni articoli riguardanti la nota congiunta diffusa dalle Associazioni.

Ansa Professioni 04.01.2018 – Legge Bilancio 2018

Italia Oggi 05.01.2018 – Legge di Bilancio

FiscoPiù 05.01.2018 – Legge di Bilancio

Eutekne.info 05.0.2018 – Legge di Bilancio

Fiscal Focus 05.01.2018 – Legge di Bilancio

 

 

 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ADC – AIDC – ANC – UNGDCEC 11.12.2017

ADC – AIDC – ANC – UNGDCEC

COMUNICATO STAMPA

OPERAZIONE PRECOMPILATA

OCCORRE TRASPARENZA E OBIETTIVITA’

Roma, 11 dicembre 2017

Fin dai suoi esordi, l’operazione della dichiarazione 730 precompilata, che avrebbe dovuto interessare una platea di oltre 20 milioni di contribuenti, è stata accompagnata da grandi aspettative sul piano della semplificazione, amplificate da una intensa attività mediatica,  e dell’apprezzamento da parte dei cittadini.

A distanza di tre anni, sarebbe importante riconoscere ed ammettere i limiti di una operazione, i cui risultati sia sul piano del gradimento sia sotto il profilo dei costi per la collettività sono deludenti.

Quando il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in occasione dell’audizione del 6 dicembre scorso avanti la Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle Pubbliche Amministrazioni, prospetta la possibilità di estendere la dichiarazione precompilata ad altri adempimenti, non sembra tenere in considerazione aspetti che caratterizzano l’esperienza della precompilata nel nostro Paese.

In primo luogo, non si può ignorare come l’intera operazione sia stata possibile grazie al lavoro svolto dai Commercialisti, i quali, inoltre, insieme alle imprese, sostengono di fatto i costi legati alle nuove procedure.

La soddisfazione del Direttore Ruffini nei confronti del numero delle dichiarazioni trasmesse direttamente dal cittadino nel 2017 (2,5 milioni) suscita perplessità se si pensa che circa il 90% dei contribuenti, potenziali destinatari della precompilata, ha deciso di continuare ad avvalersi  dell’assistenza fiscale di un professionista. Un dato che dice molto sul reale rapporto costi-benefici di questa pseudo rivoluzione fiscale.

Certamente il processo di cambiamento in questo ambito è destinato ad andare avanti, ma è importante che l’Amministrazione Finanziaria prenda atto che informare in modo trasparente su tutti gli aspetti che certe scelte di innovazione comportano, significa avere rispetto dei cittadini contribuenti.

Commercialisti ed Associazioni di categoria sempre più spesso sono stati un patrimonio inascoltato di competenze, è doveroso invece che tutti gli stakeholder siano preliminarmente coinvolti.

Vincenzo De Maggio

Presidente ADC – Associazione Dottori Commercialisti

 Andrea Ferrari

Presidente AIDC – Associazione Italiana Dottori Commercialisti

 Marco Cuchel

Presidente ANC – Associazione Nazionale Commercialisti

 Daniele Virgillito

Presidente UNGDCEC – Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

Comunicato Stampa ADC AIDC ANC UNGDCEC 11.12.2017

RASSEGNA STAMPA – Alcuni articoli sulla nota congiunta diffusa.

FiscoPiù 12.12.2017 – Nota congiunta ADC AIDC ANC UNGDCEC

Fiscal Focus 12.12.2017 – Nota congiunta ADC AIDC ANC UNGDCEC

Comunicato stampa congiunto 07.11.2017 – No ad allargamento ad altri soggetti delle prerogative dei commercialisti

ADC – AIDC – ANC – ANDOC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO

 COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

 

Roma, 07 novembre 2017

Apprendiamo che nel DL Fiscale vengono riproposti, ancora una volta, emendamenti volti ad allargare prerogative proprie dei commercialisti ad altri soggetti. Rispettivamente, si cerca di estendere il visto di conformità  ai soggetti di cui alla norma UNI 11511, certificati e qualificati anche ai sensi della legge 2013 n. 4,  e la rappresentanza e assistenza tecnica nei processi tributari  ai revisori legali.

Tali emendamenti rappresentano un ulteriore tentativo di defraudare la nostra professione di prerogative e competenze.

Ricordiamo che i sopraindicati soggetti non svolgono la professione sotto la vigilanza del Ministero della Giustizia, non possono garantire un’adeguata preparazione che assicuri la prestazione, diversamente dai professionisti iscritti agli Ordini, non hanno sostenuto, ai sensi dell’art. 33 della Costituzione, un esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione, non sono soggetti al rispetto di codici deontologici ed al controllo sull’operato per la tutela dei terzi, garantito dai Consigli di disciplina che possono applicare severe sanzioni, sino ad arrivare alla sospensione del professionista.

Ancora una volta le sigle sindacali ribadiscono la loro contrarietà a tali possibili estensioni, che porterebbero ad un solo risultato: attribuire di funzioni di garanzia a soggetti che non posseggono le dovute competenze, procurando un danno non solo a chi le possiede, ma anche ai cittadini, che si vedrebbero spogliati di tutele cui hanno diritto.

 

Vincenzo De Maggio

Presidente ADC – Associazione Dottori Commercialisti

Andrea Ferrari

Presidente AIDC – Associazione Italiana Dottori Commercialisti

Marco Cuchel

Presidente ANC – Associazione Nazionale Commercialisti

 Amelia Luca

Presidente ANDOC – Associazione Nazionale Dottori Commercialisti

 Giuseppe Diretto

Presidente UNAGRACO – Unione Nazionale Commercialisti ed Esperti Contabili

 Daniele Virgillito

Presidente UNGDCEC – Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

Domenico Posca

Presidente UNICO – Unione Italiana Commercialisti

Microsoft Word – Comunicato Stampa Congiunto 07.11.2017 emendamenti DL fiscale

RASSEGNA  STAMPA – Alcuni articoli riguardanti la nota diffusa dalle Associazioni del Coordinamento.

FiscoPiù 08.11.2017 – Nota Coordinamento

Fiscal Focus 07.11.2017 – Nota Coordinamento

Nota Congiunta ANC – CONFIMI INDUSTRIA del 23.10.2017 su fatturazione elettronica e spesometro transfrontaliero

Nota congiunta ANC – CONFIMI INDUSTRIA

 

FATTURAZIONE ELETTRONICA DAL 2019

E SPESOMETRO TRANSFRONTALIERO PURE MENSILE

Il Fisco sogna anche la precompilazione di Iva e redditi ma nel frattempo elimina la promessa di rimborso Iva prioritario incondizionato

Roma, 23/10/2017

Anche se con estremo ritardo rispetto a quanto ampiamente sostenuto da ormai un anno, potrebbe sembrare un positivo punto di arrivo che, finalmente, il Fisco consideri: (i) l’opportunità del ritorno dal 2018 allo spesometro annuale (semestrale secondo l’Agenzia); (ii) la riattivazione del documento riepilogativo delle fatture inferiori ad € 300; (iii) altre semplificazioni operative (per bollette d’importazione e anagrafiche); (iv) la sterilizzazione delle sanzioni per la prima campagna invii del 2017 (risoluzione parlamentare G. Sanga 7-01355 del 18 ottobre; Audizione Ae del 17 ottobre).

La nota vicenda sulle inefficienze del sistema di ricezione, ampiamente segnalate dalla stampa specializzata, parla da sé ma non va dimenticato che il prezzo (elevato) di tale disagio, ancora una volta, è stato ingiustamente sopportato dagli operatori (imprese e professionisti). Lascia perplessi perciò il tentativo di Sogei, nell’audizione del 4 ottobre scorso in Commissione Parlamentare di Vigilanza, di sminuire la portata della questione ostentando disguidi di ordinaria amministrazione prontamente rimossi. Non è andata così, lo sanno bene tutti gli operatori e pare quindi positivo che chi di dovere (Governo e Agenzia delle Entrate) stia valutando le necessarie contromisure dopo mesi di inerzia nonostante gli allarmi prontamente lanciati anche dalle scriventi associazioni.

Leggi tutto… CS congiunto ANC-CONFIMI-fatturazione-elett-2019-e-spesometro

RASSEGNA STAMPA – Alcuni articoli relativi alla nota congiunta ANC- CONFIMI INDUSTRIA.

Ansa Professioni 23.10.2017 – Nota ANC-Confimi

FiscoPiù 24.10.2017 – Nota ANC Confimi

 

 

Comunicato Stampa congiunto – IRI 2018

ADC – AIDC – ANC – ANDOC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO

 

COMUNICATO STAMPA

Il DDL di Bilancio rinviando retroattivamente l’IRI ignora statuto del contribuente, imprese e commercialisti

Roma, 19 ottobre 2017

Il DDL di Bilancio per il 2018 potrebbe, allo stato attuale, stabilire il rinvio al periodo di imposta 2018 dell’IRI,  ovverosia l’imposta sul reddito imprenditoriale secondo l’aliquota fissa del 24%, stabilita con LEGGE DI STABILITA’ 2017, per imprese individuali e società di persone, equiparandole fiscalmente alle società di capitali.

È quanto si evince nitidamente dalle tabelle allegate al Draft budgetary plan – Dbp (Documento programmatico di bilancio) approvato dal Consiglio dei Ministri ed inviato a Bruxelles.

Gli effetti finanziari di questo rinvio, si legge, sono pari allo 0,112% del Pil nel 2018, quindi circa 2 miliardi di euro di entrate in più nel 2018 che il Governo ricava dal rinvio dell’entrata in vigore di questa flat tax sulle imprese. Il tutto in spregio agli oltre 4 milioni di imprese interessate che, insieme ai commercialisti, avevano pianificato il necessario cambio di regime contabile e reimpostato il tax planning, nonché nuovamente violando apertamente i principi dello Statuto dei Diritti del Contribuente.

La norma, in vigore dal periodo di imposta 2017, non può essere cambiata in corsa con effetto retroattivo per mere ragioni di cassa. La riduzione di circa 20 punti percentuali garantita dall’IRI ha già condizionato le scelte di molte imprese nel periodo di imposta in corso, portandole a non pagare gli acconti oppure a rinunciare alla trasformazione delle società personali in società di capitali.

Il rinvio di un anno stravolgerebbe tutto, intervenendo in modo clamorosamente retroattivo e calpestando, ancora una volta, lo Statuto dei Diritti del Contribuente e ogni elementare principio di civiltà giuridica, vanificando l’obiettivo dichiarato della capitalizzazione delle PMI e perpetuando l’inaffidabilità della legislazione tributaria italiana anche agli occhi degli investitori nazionali ed esteri.

Vincenzo De Maggio

Presidente ADC – Associazione Dottori Commercialisti

Andrea Ferrari

Presidente AIDC – Associazione Italiana Dottori Commercialisti

Marco Cuchel

Presidente ANC – Associazione Nazionale Commercialisti

Amelia Luca

Presidente ANDOC – Associazione Nazionale Dottori Commercialisti

 Giuseppe Diretto

Presidente UNAGRACO – Unione Nazionale Commercialisti ed Esperti Contabili

 Daniele Virgillito

Presidente UNGDCEC – Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

Domenico Posca

Presidente UNICO – Unione Italiana Commercialisti

Comunicato Stampa Congiunto 19.10.2017 – Imposta IRI

RASSEGNA STAMPA – Alcuni articoli relativi alla nota diffusa dalle Associazioni nazionali di categoria.

Ansa Professioni 19.10.2017 – Imposta IRI 2018

IlSole24Ore 20.10.2017 – Imposta IRI 2018

FiscoPiù 20.10.2017 – Imposta IRI 2018

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO 11.10.2017 – EQUO COMPENSO

ADC – AIDC – ANC – ANDOC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO

 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

PROFESSIONISTI: COMPENSO EQUO, TASCHE VUOTE

Roma, 11 ottobre 2017

Equo compenso dei professionisti come garantire nella pratica l’effettivo incasso di compensi adeguati alla qualità delle prestazioni professionali

Le Sigle Sindacali richiamano l’attenzione sull’equo compenso, sulle diverse proposte che si confrontano in parlamento ed in particolare sulla sentenza n. 4614/2017 del Consiglio di Stato che ha dichiarato legittimo il comportamento del Comune di Catanzaro che ha indetto un bando di gara dove le prestazioni dei professionisti non prevedevano compenso.

Nell’attuale contesto economico dove i redditi medi dei professionisti negli ultimi 10 anni sono calati di quasi il 20%, in cui i giovani faticano a raggiungere la soglia annua dei 20.000 euro e le donne realizzano redditi del 60% rispetto a quelli degli uomini,  occorrono norme che aiutino i professionisti ad ottenere un compenso, senza costringere il professionista a intraprendere un lungo e costoso iter giudiziario, nel quale abbiamo visto rischia di soccombere.

E’ ormai indifferibile una soluzione legislativa che sancisca il diritto ad un giusto compenso per chi svolge lavoro professionale ed intellettuale, riconoscendo la dignità del lavoro intellettuale, ripristinando un principio costituzionale, quello previsto dall’art. 36, che prevede il diritto per ogni lavoratore (anche quello autonomo) ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro ed è pericoloso condizionare la corresponsione dell’equo compenso al contenzioso giudiziario in sede civile che presenta vari problemi di ordine pratico:

  • in primo luogo avviare un’azione giudiziaria nei confronti di un committente pregiudica inevitabilmente il proseguimento del rapporto professionale e l’assegnazione di nuovi incarichi. Di conseguenza, soprattutto nei rapporti con la P. A. (enti pubblici, tribunali, società partecipate, ecc.), il professionista verosimilmente non avrà mai la possibilità di far valere il proprio diritto all’equo compenso;
  • in secondo luogo il costo dell’azione giudiziaria (contributo unificato, bolli, parcella dell’avvocato) è regressivo, ovvero diminuisce proporzionalmente all’aumentare del valore della causa. Se a questo si aggiunge che i tempi medi di durata del processo sono estremamente lunghi (soltanto il primo grado di giudizio può richiedere qualche anno), l’avvio di una causa può diventare conveniente soltanto se si tratta di valori consistenti. È evidente, allora, che così non si tutela la parte più “debole” delle professioni, soprattutto giovani e donne;
  • infine, nel migliore dei casi, si rischia di inflazionare il contenzioso civile, rendendo i tempi del processo ancora più lunghi e generando nuovi costi per la pubblica amministrazione.

Le Associazioni ritengono giusto e corretto cercare dei parametri congrui per stabilire i corrispettivi inerenti le prestazioni dei professionisti e sarebbe auspicabile iniziare a rendere obbligatorio il riconoscimento di equo compenso partendo dai contratti con la Pubblica Amministrazione (e con enti e società partecipate), si potrebbe intervenire ex ante impedendo bandi, incarichi e affidamenti in deroga ai minimi stabiliti da parametri e tabelle di riferimento o addirittura gratuiti, consentendo al professionista di percepire il proprio equo compenso senza dover ricorrere al giudice. Tali parametri potrebbero inoltre diventare un benchmark di riferimento nei rapporti con i committenti privati.

Un compenso proporzionato all’attività professionale svolta è doveroso da riconoscere ai liberi professionisti ed è necessario che tale diritto non rimanga soltanto un principio enunciato sulla carta, lasciando vuote le tasche dei professionisti.

 Vincenzo De Maggio

Presidente ADC – Associazione Dottori Commercialisti

 Andrea Ferrari

Presidente AIDC – Associazione Italiana Dottori Commercialisti

Marco Cuchel

Presidente ANC – Associazione Nazionale Commercialisti

 Amelia Luca

Presidente ANDOC – Associazione Nazionale Dottori Commercialisti

 Giuseppe Diretto

Presidente UNAGRACO – Unione Nazionale Commercialisti ed Esperti Contabili

 Daniele Virgillito

Presidente UNGDCEC – Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

Domenico Posca

Presidente UNICO – Unione Italiana Commercialisti

Comunicato Stampa Congiunto 11.10.2017 – Equo Compenso

Comunicato Stampa ANC – Caos Spesometro

COMUNICATO STAMPA

 SPESOMETRO NEL CAOS – ANNULLARE SUBITO L’ADEMPIMENTO

Roma, 3 ottobre 2017

Il termine del 5 ottobre è arrivato e i commercialisti e i loro clienti sono tuttora in balia di un sistema che non funziona. A dispetto delle ripetute ed estenuanti segnalazioni dei rappresentanti di categoria, la situazione ad oggi è la seguente:

  • Dal 2 ottobre i file trasmessi vengono scartati dal sistema senza alcun messaggio che ne evidenzi la motivazione;
  • Il call-center dedicato è in tilt e non è possibile avere alcun tipo di supporto;
  • La piattaforma risulta inibita per qualunque funzione per periodi prolungati a causa dell’eccessivo numero di accessi contemporanei;
  • Le software-house forniscono indicazioni di comportamento diverse (alcune raccomandano di non rinviare i file scartati, altre suggeriscono di sospendere l’invio di qualsiasi file), segno, questo, della totale incertezza sulle procedure; si pensi poi alla situazione di colleghi che non usufruiscono di programmi esterni ed il cui unico riferimento è il portale dell’Agenzia;
  • Molte funzioni non risultano disponibili;
  • Non è dato sapere se persistano ancora i problemi sulla privacy legati ad indebiti accessi e, paradossalmente (forse per un maldestro tentativo di correre ai ripari), ora si è aggiunta l’impossibilità per taluni professionisti di controllare le ricevute dei propri invii.

In considerazione di questo vero e proprio delirio, causato dall’approssimazione con la quale la procedura è stata rilasciata, e del totale disprezzo del lavoro dei professionisti e dei diritti dei contribuenti, l’Associazione Nazionale Commercialisti chiede l’immediata messa off-line dell’intera procedura, dandone opportuna, ufficiale e motivata notizia; chiede, inoltre, l’annullamento dell’adempimento per manifesta incapacità dell’Amministrazione nel fornire e nel gestire gli strumenti che essa stessa concepisce.

Certo è che la categoria non è disposta a subire ulteriormente le pesanti ripercussioni dell’incompetenza sulla gestione del sistema fiscale, soprattutto dopo che la stessa categoria si è messa a disposizione con suggerimenti e proposte di taglio eminentemente tecnico-pratico, al solo fine di collaborare alla risoluzione delle criticità esistenti e di prevenire quelle future.

La persistente disattenzione alle istanze dei commercialisti è stata la causa di questo caos e, se non vi saranno immediati e concreti segnali di cambiamento di rotta, sarà anche il primo motivo che spingerà la categoria ad iniziative da condursi in tutte le sedi istituzionalmente e giuridicamente preposte.

ANC – Comunicazione

Comunicato stampa ANC Caos spesometro 03.10.2017

RASSEGNA STAMPA – Alcuni articoli riguardanti la nota diffusa dall’ANC.

Ansa Professioni 04.10.2017 – Caos Spesometro

Italia Oggi 04.10.2017 – Caos Spesometro

FiscoPiù 04.10.2017 – Caos Spesometro 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO 02.10.2017 – COMUNICAZIONE LIQUIDAZIONE PERIODICA IVA

ADC – AIDC – ANC – ANDOC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

 COMUNICAZIONE LIQUIDAZIONE PERIODICA IVA

UN VUOTO NORMATIVO CHE PENALIZZA IL RICORSO AL RAVVEDIMENTO OPEROSO 

Roma, 2 ottobre 2017

Lo scorso 12 giugno è scaduto il termine per la trasmissione dei dati della liquidazione iva al riguardante il primo trimestre 2017, obbligo introdotto con il DL 193/2016. Per le anomalie riscontrate, l’Agenzia delle Entrate, dopo le lettere d’invito alla compliance spedite ai contribuenti nel mese di luglio, sta provvedendo, in questi giorni, con l’invio degli avvisi di irregolarità di cui all’art. 54 bis del DPR 633/72, a richiedere la regolarizzazione delle posizioni, per omesso o carente versamento dell’imposta, entro il termine di 30 giorni.

Gli avvisi di irregolarità, che seguono alla prima lettera, escludono per il contribuente il ricorso all’istituto del ravvedimento operoso, prevedendo la sola possibilità di riduzione della sanzione al 10%.

Non è certo in discussione il rispetto dei doveri fiscali e neppure la necessità di misure capaci di contrastare seriamente il fenomeno dell’evasione fiscale.

La previsione del ravvedimento operoso ha rappresentato un passo avanti nel rapporto fisco-contribuente. Interromperne la possibilità di applicazione significa venir meno alla politica di vera compliance che l’Amministrazione porta avanti e non tenere in debito conto l’attuale situazione economica delle imprese, soprattutto delle piccole e medie attività.

Qual è il tempo che deve intercorrere tra l’invio della lettera di compliance e l’emissione dell’avviso di irregolarità da parte dell’Agenzia delle Entrate?

Può sembrare assurdo ma questo la legge non lo stabilisce, pertanto, si presume che sia a discrezione dell’Agenzia delle Entrate decidere quando emettere l’avviso che inibisce il ricorso al ravvedimento operoso.

Si tratta di un’anomalia i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti.

La situazione che si è venuta a creare costituisce un motivo in più per ritenere che il nuovo adempimento abbia come unica finalità quella di anticipare i tempi della riscossione.

Le Associazioni di Categoria, sin dal principio, hanno segnalato, anche con singoli interventi ripresi dalla stampa specializzata, le conseguenze che il nuovo adempimento delle comunicazioni trimestrali iva avrebbe comportato sul piano delle sanzioni e delle oggettive limitazioniall’utilizzo dell’istituto del ravvedimento operoso e, nonostante le varie proposte formulate in occasione degli incontri ufficiali, prima della conversione in Legge del DL 193/2016, nulla è stato fatto per evitare quanto lamentato in questi giorni dai vari attori coinvolti.

Per questo le Associazioni riunite in coordinamento chiedono, ancora una volta, la modifica di tale disposizione normativa, inserendola nella più ampia proposta di nuova revisione del sistema sanzionatorio secondo i principi di proporzionalità ed equità.

Vincenzo De Maggio

Presidente ADC – Associazione Dottori Commercialisti

 Andrea Ferrari

Presidente AIDC – Associazione Italiana Dottori Commercialisti

Marco Cuchel

Presidente ANC – Associazione Nazionale Commercialisti

 Amelia Luca

Presidente ANDOC – Associazione Nazionale Dottori Commercialisti

 Giuseppe Diretto

Presidente UNAGRACO – Unione Nazionale Commercialisti ed Esperti Contabili

Fazio Segantini

Presidente UNGDCEC – Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

Domenico Posca

Presidente UNICO – Unione Italiana Commercialisti

Comunicato Stampa Congiunto 02.10.2017 – Comunicazioni Liquidazione Iva

RASSEGNA STAMPA – Alcuni articoli relativi alla nota diffusa dalle Associazioni nazionali del Coordinamento.

Ansa Professioni 02.10.2017 – Comunicazione liquidazione iva

IlSole24Ore 03.10.2017 – Comunicazione liquidazione iva e Spesometro

Italia Oggi 03.10.2017 – Comunicazione liquidazione iva

FiscoPiù 03.10.2017 – Comunicazione liquidazione iva