Il martello sul porcellino

Roma, 25 luglio 2012

“In tutte le famiglie c’è sempre uno zio spendaccione e amante della bella vita. Cosa direste se lo zio in questione, avendo oramai esaurito la lista di amici e parenti a cui chiedere denaro, nottetempo, si intrufolasse nella cameretta di vostro figlio e gli sottraesse l’amato salvadanaio a forma di porcellino con l’intento di prenderlo a martellate?”

A questa immagine evocativa, Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, affida i timori della categoria nei confronti di quello che non esita a definire “un prelievo forzoso” da un patrimonio privato destinato alla previdenza, “con l’aggravante dell’utilizzo di un escamotage rappresentato da una svista che, si auspica, sarà sanata il prossimo ottobre dal Consiglio di Stato”.

Il riferimento è alla mancata (ed attesa) rimozione dal novero degli enti pubblici inseriti nell’Elenco ufficiale dell’Istat, menzionato dal decreto sulla “Spending Review”. Per un diabolico effetto inerziale, quindi, i professionisti vedranno il risultato degli interventi di razionalizzazione della spesa che le rispettive Casse saranno tenute ad osservare, andare rimpinguare, con imprecisate destinazioni d’uso, le casse dello Stato.

L’ANC si dichiara assolutamente a favore di qualsiasi intervento di razionalizzazione nella gestione del proprio ente di previdenza che ne rafforzi la qualità delle prestazioni. Tuttavia, poiché il patrimonio della Cassa deriva dai contributi dei professionisti gestiti in piena autonomia (con controllo parlamentare e vigilanza ministeriale), un prelievo del 15% in due anni (corrispondente al risparmio conseguito nella spesa sui consumi intermedi), costituirebbe un unilaterale intervento di depauperamento di risorse che potrebbero essere destinate al rafforzamento delle prestazioni.

Insomma, lasciamo in pace il porcellino…