CS ANC 28.03.2024 | SCONTI FISCALI EDILIZI – MARCIA INDIETRO DEL GOVERNO SULLA REMISSIONE IN BONIS

COMUNICATO STAMPA

SCONTI FISCALI EDILIZI – MARCIA INDIETRO DEL GOVERNO SULLA REMISSIONE IN BONIS

 Roma, 28 marzo 2024

Secondo quanto disposto dal Decreto emanato lo scorso 26 marzo dal Consiglio dei Ministri, dalla data di pubblicazione dello stesso non sarà più possibile applicare la remissione in bonis alle comunicazioni di opzione di cui all’art. 121 comma 1 lettera a) e b) del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, pertanto, non sarà più possibile sanare eventuali errori ed omissioni, inclusi quelli relativi alle comunicazioni in scadenza tra pochi giorni, ovvero il 4 aprile.

“Questa inattesa stretta del Governo” afferma il Presidente ANC Marco Cuchel “genera un’assurda corsa contro il tempo, anche in considerazione delle imminenti festività, costringendo gli addetti ai lavori ad un intenso lavoro di monitoraggio e revisione delle pratiche in corso. Se non ci sarà un ripensamento dell’Esecutivo, migliaia di pratiche in corso non potranno essere portate a termine e questa situazione sta generando grande apprensione tra i professionisti che operano nell’ambito dei bonus edilizi. Riteniamo pertanto necessario lo spostamento del termine del 4 aprile o un ripensamento circa la non applicabilità della remissione in bonis alle comunicazioni di cessione, quantomeno per le spese sostenute nel 2023”

“Come cittadini” conclude Cuchel “comprendiamo le esigenze di bilancio, ma ancora una volta sono penalizzati i contribuenti, che vedono nuovamente disatteso il loro Statuto. Ci chiediamo se il nuovo corso che doveva essere inaugurato nei rapporti fisco-contribuente sia ancora di là da venire”.

ANC – Comunicazione

CS 28.03.2024 stop remissione in bonis

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ANC – ANDOC – UNICO 26.03.2024

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ANC – ANDOC – UNICO

PERPLESSITÀ SUL NUOVO CODICE DEONTOLOGICO E SULLA SUA FRETTOLOSA APPROVAZIONE

Roma 26 marzo 2024.

Il Codice Deontologico approvato la scorsa settimana dal CNDCEC non risolve affatto le criticità messe in luce lo scorso 9 marzo dalle nostre Associazioni.

Pur accogliendo alcune osservazioni sulle attribuzioni dei Consigli di disciplina e dei Consigli dell’Ordine, il nuovo testo non ha tenuto conto di tutti gli altri rilievi formulati, rimasti orfani di un doveroso confronto.

Inoltre, il Consiglio Nazionale, non ha ritenuto di rendere pubblici i contributi pervenuti dagli Iscritti, dai Consigli degli Ordini, dai Consigli di Disciplina o organismi portatori di interessi a vario titolo. Riteniamo questa, una chiusura inesplicabile, un’occasione mancata di confronto, di dialogo e di conseguente arricchimento.

Anche la tempistica assegnata alla pubblica consultazione ha ostacolato un serio e diffuso lavoro di riflessione e produzione. A quanto ci è dato sapere, è pervenuta al Consiglio Nazionale una grande quantità di richieste di slittamento del termine, troppo esiguo, di soli 17 giorni concessi per inviare le osservazioni, insufficiente anche agli stessi Ordini per poter organizzare al proprio interno un confronto con i rispettivi iscritti

In una democrazia matura, questo modo di procedere, oltrepassando i limiti di competenza che la Legge assegna è inaccettabile, come è inaccettabile il sostanziale spoglio delle prerogative degli Ordini, a cui abbiamo assistito.

In questo desolante quadro di soppressione del confronto, abbiamo ritenuto opportuno affidare ad un documento pubblico le nostre osservazioni sulla nuova formulazione del nostro codice di comportamento.

In particolare abbiamo espresso le nostre perplessità sull’Art. 14 (Rapporti tra Colleghi) che al c. 2 lascia spazio alla discrezionalità e alla libera interpretazione, e che vede eliminato il c. 3, nel quale si valorizzava la ricchezza rappresentata dalla fascia anziana della Categoria.

Inoltre, non si comprende la ragione dell’eliminazione del c. 3 dell’Art. 21 (nuovo 20), che imponeva, a garanzia dei terzi, la corretta autovalutazione precedente all’accettazione di un incarico, come invece si ritiene superfluo il divieto di mettere in atto comportamenti che il nostro Ordinamento giuridico già riconosce come illeciti.

Un’occasione mancata è quella di non menzionare né il Codice di autoregolamentazione delle astensioni collettive dalle attività svolte dai Dottori Commercialisti e dagli Esperti Contabili, e neanche comportamenti da mettere in atto nelle ipotesi di malattia o infortunio del Professionista, entrambe conquiste di civiltà professionale.

Anche sui compensi (Artt. 24 e 25), permangono diverse lacune interpretative, come anche l’Art. 39 (mezzi di informazione e canali social) lascia spazio a valutazioni arbitrarie.

Sul titolo professionale, abbandonato l’assurdo proposito della formulazione proposta, si rimanda asetticamente a quanto previsto per Legge. Rimane il dubbio sulle finalità che avevano guidato la formulazione proposta in consultazione È nostra intenzione continuare a presidiare su eventuali futuri anacronistici tentativi di ritorno al passato.

Di certo, il nuovo Codice, di cui evidentemente i nostri Vertici avvertivano fortemente e l’esigenza, non ha affrontato, né tantomeno risolto il problema della scarsa attrattiva verso la Professione e dell’assoluta mancanza delle tutele delle nostre caratteristiche competenze professionali.

Vi è stata, infatti, una frettolosa quanto inopportuna inversione cronologica tra la riforma del D. Lgs. 139/05  e la variazione del codice di comportamento interno, delle cui ragioni, la Categoria attende di essere messa a parte.

ANC – ANDOC – UNICO Comunicazione

ANC-ANDOC-UNICO Codice deontologico

CS 26.03.2024 Cod Deont.docx

 

CS ANC 19.03.2024 – BONUS SUD 2023, PER COLPA DEL MODELLO CIM2023 SBAGLIATO RESTANO ESCLUSE LE AZIENDE DEL SETTORE AGRICOLO E DELLA PESCA

COMUNICATO STAMPA

BONUS SUD 2023

PER COLPA DEL MODELLO CIM2023 SBAGLIATO RESTANO ESCLUSE LE AZIENDE DEL SETTORE AGRICOLO E DELLA PESCA

Roma, 19 marzo 2024

Con la legge di Bilancio 2023 (L. 197/2022) è stata prorogata la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nelle Regioni del Mezzogiorno (c.d. Bonus Sud), nelle Zone Economiche Speciali (ZES) e nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS).

Con il nuovo modello CIM23, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per la comunicazione, da utilizzare esclusivamente per gli investimenti effettuati nel 2023 e da trasmettere entro il 31 dicembre 2024, per un errore del software rilasciato lo scorso mese di giugno, è precluso l’accesso alle aziende agricole e del settore della pesca nelle aree ammissibili al “Bonus Sud”, sebbene queste, limitatamente alle attività che producono reddito d’impresa (art. 55 TUIR) siano tra i soggetti destinatari della misura agevolativa.

“Si tratta” afferma Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti “di un’evidente e grave anomalia rispetto al dettato normativo, che purtroppo nessuno ad oggi, sebbene siano trascorsi ben 9 mesi dal rilascio dell’aggiornamento CIM23, si è preoccupato di risolvere e che pertanto continua a penalizzare ingiustamente le aziende dei settori dell’agricoltura e della pesca”.

“Urge” conclude il Presidente Cuchel “un intervento da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze che permetta all’Agenzia delle Entrate di apportare le necessarie modifiche al software e conseguentemente metta le aziende interessate nella condizione di trasmettere la comunicazione e fruire del credito di imposta maturato”.

ANC Comunicazione

CS 19.03.2024_Bonus Sud 2023

 

CS ANC 12.03.2024 – NOMINA REVISORI ENTI LOCALI

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 NOMINA REVISORI ENTI LOCALI

NECESSARIA UNA NUOVA REVISIONE DELL’ALGORITMO PER UN MAGGIORE EQUILIBRIO NEI SORTEGGI 

Roma, 12 marzo 2024

Le modifiche e i correttivi apportati all’algoritmo nel 2020, con l’intento di garantire un maggiore equilibrio nei sorteggi per la nomina dei revisori degli enti locali, non sono stati in grado evidentemente di migliorare un sistema il cui funzionamento non può essere improntato al solo principio della casualità.

In questi anni abbiamo avuto la prova che l’algoritmo che governa l’estrazione a sorte dei revisori determina anomalie e storture che, di fatto, impediscono di assicurare equità nell’assegnazione degli incarichi.

“Riceviamo da tempo segnalazioni” spiega Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti “di situazioni che vedono iscritti nell’elenco dei revisori non essere sorteggiati da alcuna Prefettura per lungo tempo, magari anche anni, ed altri iscritti invece essere estratti a sorte, nel giro di poche settimane, per più incarichi”.

Una casualità quella dei sorteggi che se non controbilanciata adeguatamente comporta una disparità nell’assegnazione degli incarichi e compromette il buon funzionamento stesso del sistema.

“Senza contare” aggiunge il Presidente Cuchel “il passo indietro che il sistema nel suo complesso ha subito con l’eliminazione, per il ruolo di presidente, dell’estrazione a sorte e il ripristino della nomina da parte dei consigli comunali, passo indietro che l’Associazione Nazionale Commercialisti aveva prontamente denunciato nel 2019”.

“L’ANC” conclude Cuchel “vuole richiamare ancora una volta l’attenzione del Ministero dell’Interno sulle criticità dell’algoritmo di estrazione a sorte dei revisori degli enti locali e allo stesso rappresentare l’opportunità di un ulteriore intervento di revisione.

ANC Comunicazione

CS 12.03.2024 Sorteggio Revisori EELL

CS ANC 11.03.2024 – ANAGRAFE TRIBUTARIA DI VETRO

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ANAGRAFE TRIBUTARIA

INADEGUATO IL LIVELLO DI PROTEZIONE, LA TUTELA DELLE INFORMAZIONI SIA UNA PRIORITÀ DELLE AMMINISTRAZIONI

Roma, 11 marzo 2024

L’anagrafe tributaria è di vetro. Le recenti vicende giudiziarie relative al presunto dossieraggio di migliaia e migliaia di posizioni di cittadini italiani – a prescindere dall’accertamento delle effettive responsabilità degli indagati – dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, che le banche dati dell’anagrafe tributaria, con particolare riferimento a quella delle risultanze finanziarie, non hanno un sufficiente livello di protezione rispetto alle intrusioni esterne e interne.

Circostanze, quest’ultime, che il Garante della privacy, in più di un’occasione, ha evidenziato nel tempo e i cui richiami, a quanto sembra, sono rimasti finora lettera morta.

Anche le famigerate tecniche di pseudonimizzazione dei dati personali, che l’Amministrazione finanziaria ha dichiarato di aver adottato per creare una protezione dei contribuenti rispetto alle intrusioni non autorizzate, non sembrano, sempre da quanto si apprende dalle indagini in corso, aver sufficientemente ed efficacemente operato.

“In un contesto di questo genere” spiega Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti “non si può non evidenziare anche il contenuto della recente ed inquietante modifica alla legge n.212/2000 (statuto del contribuente) da parte del Dlgs n.219/2023 che ha ritenuto necessario inserire nel comma 2 dell’articolo 9-ter un divieto espresso per l’Amministrazione finanziaria di divulgare i dati e le informazioni dei contribuenti”.

Le banche dati dell’anagrafe tributaria che, stando alle cronache di questi giorni, sono state oggetto di accessi non autorizzati, sono costituite in massima parte da dati e informazioni che i commercialisti quotidianamente trasmettono all’Amministrazione finanziaria.

“Come cittadini” afferma Cuchel “prima ancora che come liberi professionisti che, come evidenziato, svolgono un ruolo attivo nell’implementazione quotidiana di tali banche dati, non possiamo che pretendere che le autorità preposte intervengano per assicurare condizioni di reale tutela e garanzia delle delicatissime informazioni contenute nell’anagrafe tributaria, in grado di contrastare efficacemente il rischio di accessi in tutto o in parte non autorizzati”.

L’Associazione Nazionale Associazione intende tenere alta l’attenzione su questo argomento e pertanto si farà promotrice di iniziative attraverso le quali sollecitare le autorità interessate ad agire affinché il livello di protezione delle informazioni dei cittadini sia adeguatamente garantito.

ANC Comunicazione

CS 11.03.2024_Anagrafe di vetro

 

CS ANC 06.03.2024 –  CREDITO IMPOSTA GASOLIO, NECESSARIA UNA RIAPERTURA DEI TERMINI PER LA COMPENSAZIONE

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 CREDITO IMPOSTA GASOLIO

NECESSARIA UNA RIAPERTURA DEI TERMINI PER LA COMPENSAZIONE

 Roma, 6 marzo 2024

Con il decreto legge n. 144 del 23 settembre 2022, convertito dalla legge n. 175 del 17 novembre 2022, sono stati introdotti i crediti di imposta per l’acquisto di gasolio a favore di imprese, persone fisiche o giuridiche, munite della licenza di esercizio dell’autotrasporto di cose in conto proprio e iscritte nell’elenco appositamente istituito, e a favore di imprese che effettuano servizi di trasporto di persone su strada. Per i soggetti interessati i contributi potevano essere utilizzati in compensazione entro il 31 dicembre 2023.

Dopo ben quasi nove mesi dall’introduzione della misura, sono seguiti i decreti che hanno stabilito le modalità per usufruire dei contributi, i quali devono essere utilizzati mediante compensazione con modelli F24, da presentare esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

“Il problema” sottolinea Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti “è che i codici tributo da utilizzare in compensazione sono stati istituiti solamente lo scorso 24 novembre (con le risoluzioni 63/E e 64/E), lasciando così, di fatto, a disposizione dei contribuenti destinatari del beneficio appena 38 giorni per poter presentare il modello F24 ai fini dell’utilizzo del credito in compensazione”.

Un tempo evidentemente insufficiente, che non ha permesso a molte imprese di riuscire a portare in compensazione i crediti spettanti entro il termine stabilito dalla norma, “per questo” conclude il Presidente CuchelANC si è attivata per sottoporre al Ministero competente la necessità di disporre una riapertura dei termini che permetta alle imprese che hanno avuto riconosciuto il credito d’imposta di potere utilizzare in compensazione, nell’anno in corso, i crediti per l’acquisto di gasolio”.

ANC Comunicazione

CS 06.03.2024_Credito Imposta Gasolio

 

CS ANC 06.03.2024 | GLI ANNUNCI DI SEMPLIFICAZIONE E LA PROVA DELLA REALTÀ

COMUNICATO STAMPA

 GLI ANNUNCI DI SEMPLIFICAZIONE E LA PROVA DELLA REALTÀ

Roma, 6 marzo 2024

Come ogni anno, l’Agenzia delle Entrate annuncia “l’operazione semplicità”: d’ora in poi il modello 730, per coloro che volessero fare da soli, non sarà più un rompicapo, perché tutti i dati utili saranno a disposizione.

Cominciamo col dire” dichiara Marco Cuchel, presidente ANC “che i tanto sbandierati dati, che l’Agenzia offre su un vassoio d’argento ai contribuenti, sono frutto del lavoro di noi Commercialisti e degli altri intermediari che periodicamente li inviano per conto dei propri clienti. Inoltre, l’ANC ha già avuto modo di sottolineare come, parlando di costi per la collettività, l’intera operazione dei precompilati sia stata un sostanziale fallimento, in quanto, come sottolineato dalla Corte dei Conti nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato 2022, presentata lo scorso giugno, su 23 milioni di dichiarazioni 730, solo il 17% sono state trasmesse direttamente dai contribuenti i quali, nella maggior parte, hanno modificato o integrato quanto proposto dall’agenzia nel precompilato”.

Quest’anno, stando agli annunci, sarà disponibile in via sperimentale una sorta di percorso guidato alla compilazione che, sempre a quanto dichiara l’Agenzia, manderà in soffitta la vecchia precompilata e consentirà al contribuente di operare in autonomia.

“Anche su questo, la comunicazione è fuorviante” prosegue Cuchel “In realtà non cambia nulla, se non la procedura e l’interfaccia. Al posto dei campi appariranno domande dirette e in forma chiusa, ma quello che non muta è il sostanziale rifiuto di un approccio open data. Infatti, anziché perseverare ostinatamente con la stagione dei precompilati, sarebbe estremamente efficace per una vera “compliance fiscale” mettere a disposizione dei contribuenti e dei propri commercialisti tutti i dati di cui l’Amministrazione è in possesso, in forma trasparente e disaggregata. Senza menzionare poi, il messaggio che si vuole far passare, e cioè che con l’operazione precompilati è possibile fare tutto senza la necessità di un commercialista o di un caf, cosa che è puntualmente smentita dai dati e che si riduce a pura propaganda”.

Anche dopo l’approvazione dei primi decreti attuativi della delega fiscale, tutto risulta essere complesso come prima, nessuna vera semplificazione è stata attuata; la maggior parte dei contribuenti deve continuare a recarsi dal commercialista: i lavoratori dipendenti e, ancora di più, le partite IVA. Nonostante questo, gli enormi costi che lo Stato sostiene per una macchina che sostanzialmente non funziona (quella delle precompilate) non vengono messi minimamente in discussione, senza contare i numerosi errori in cui i contribuenti possono incappare nella gestione autonoma delle dichiarazioni, causati dall’estrema complessità del sistema fiscale italiano. A riprova del perdurare di tale complessità sono le migliaia di pagine di istruzioni dei modelli e delle circolari esplicative che la stessa Agenzia ogni anno rilascia.

ANC Comunicazione

CS 06.03.2024 730

 

CS 01.03.2024 – “Giù le mani dalla Cassa Ragionieri”

COMUNICATO STAMPA

 “Giù le mani dalla Cassa Ragionieri”

ROMA 1 marzo 2024 – “È sorprendente osservare come alcuni si affannino a inventare la presenza di lupi dove non ne esistono, autoconvincendosi di ergersi a difensori di un gregge che, in realtà, non corre alcun pericolo. Dimenticano che il numero di pecore sacrificate dai pastori supera di gran lunga quelle predate dai lupi.

È altrettanto sorprendente notare come, all’avvicinarsi di qualsiasi confronto elettorale nella nostra categoria, qualcuno inizi a far aleggiare lo spettro della fusione delle due Casse, un’ipotesi sempre smentita dai diretti interessati.

Poi, incredibilmente, per anni, nessuno ne parla più, fino alla successiva scadenza elettorale.

 L’ANC, da sempre, si pone come obiettivo la tutela degli Iscritti, di tutti i Colleghi iscritti al nostro Albo e per quanto le compete, tra le tante altre cose, verifica anche la solidità di entrambe le Casse che risultano ambedue in perfetto stato di salute e senza alcun problema di stabilità.

Per questo ci ha molto sorpreso leggere che per qualcuno così non è.

Se è comprensibile che chi non appartiene al settore economico ponga legittimamente delle domande (trattandosi di interrogativi e non di proposte), meno comprensibili risultano le esternazioni di chi, evidentemente senza approfondire i fatti, solleva dubbi sulla stabilità di Cassa Ragionieri”.

Lo afferma Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, commentando le reazioni diffuse dopo la pubblicazione di un’interrogazione parlamentare sulle Casse previdenziali.

“I pastori, evidentemente, ignorano che la CNPR redige il bilancio tecnico ogni 12 mesi, anziché su base triennale, permettendo così un controllo gestionale stretto e continuo.

Non sono mai stati sollevati dubbi o segnali di allarme dai ‘vigilanti’ – Ministero del Welfare, Covip, Corte dei Conti – i quali, tuttavia, hanno sempre doverosamente raccomandato una gestione oculata delle spese per confermare, anno dopo anno, la stabilità futura.

Eppure – aggiunge Cuchel -, sarebbe bastato consultare l’ultimo bilancio tecnico (disponibile per il download sul sito della CNPR) per constatare che, nei prossimi 50 anni, il patrimonio della Cassa non scenderà mai al di sotto di un miliardo e  600 milioni di euro, per poi risalire costantemente, grazie al fatto che l’ente, più di 20 anni fa, è stato tra i primi ad adottare il sistema contributivo.

Alla luce di queste riflessioni, appare chiaro che Cassa Ragionieri è l’antitesi del lupo che alcuni, ciclicamente, si ostinano a dipingere come minaccia. Le vere minacce non provengono dai fantasmi evocati da narrazioni mirate, ma piuttosto dalla diffusione di informazioni non verificate”, conclude il numero uno di ANC “tese esclusivamente a creare strumentali ulteriori divisioni nella Categoria, cosa che ANC cerca sempre di evitare, essendo la sua missione la tutela di tutti i Colleghi, fino all’ultimo dei 120 mila iscritti”.

ANC Comunicazione

CS 01.03.2024 Casse previdenza.docx

 

CS ANC 20.02.2024 – RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ: DA OPPORTUNITÀ A PERCORSO A OSTACOLI PER I COMMERCIALISTI

COMUNICATO STAMPA

 RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ: DA OPPORTUNITÀ A PERCORSO A OSTACOLI PER I COMMERCIALISTI

Roma, 20 febbraio 2024

Lo schema di decreto di recepimento della direttiva (UE) 2022/2464 Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), sugli obblighi di rendicontazione societaria di sostenibilità, ora in consultazione pubblica sul sito del MEF, stabilisce, tra le altre cose, i requisiti necessari per la relativa attività di attestazione di conformità. I soggetti incaricati dalle imprese potranno essere (se lo schema non subirà variazioni) un revisore legale o un’impresa di revisione contabile. Saranno quindi esclusi da questa funzione i commercialisti che sono iscritti all’Albo, ma non al Registro dei revisori legali. Inoltre, lo schema di decreto prevede per gli incaricati alla rendicontazione l’obbligo di abilitazione, attraverso un esame scritto e orale, un tirocinio di otto mesi da svolgersi presso un revisore legale o una società di revisione che siano titolari di attestazioni della conformità della relazione di sostenibilità, il conseguimento di 25 crediti formativi e l’essere soggetti a controllo di qualità almeno ogni sei anni.

“Assistiamo, ancora una volta” dichiara il Presidente Marco Cuchel “alla costruzione di nuovi limiti e nuovi ostacoli allo svolgimento della nostra professione.  Non vediamo per quale motivo i colleghi che fino a questo momento, essendo revisori, avevano tutti i requisiti per redigere l’informativa non finanziaria, si troveranno improvvisamente privi di quelle prerogative professionali che la Legge attribuisce loro. Si va verso la paradossale situazione per la quale, per svolgere quanto il nostro ordinamento già prevede e su cui avrebbero tutte le competenze necessarie, i colleghi si debbano abilitare e andare a comporre un ennesimo elenco, che si va ad aggiungere ai numerosi già esistenti per attività che già sono noverate nel patrimonio professionale dei commercialisti”.

Resta inoltre da chiarire, relativamente al previsto tirocinio, dove questo potrà essere svolto nella prima tornata di abilitazioni, giacché la norma prevede che il dominus sia un soggetto già abilitato alla revisione della sostenibilità”.

“ANC” conclude il presidente “presenterà al Mef tutte le osservazioni e le proposte di modifica affinché il testo venga rivisto e siano eliminate quelle che non fatichiamo a definire discriminazioni nei confronti dei colleghi. Auspichiamo di sentire anche altre voci che si levino assieme alla nostra. A questo proposito, vale la pena ricordare il convegno nazionale “Il valore della sostenibilità” che il nostro Consiglio Nazionale ha organizzato, proprio su questo tema, a Bologna nell’ottobre del 2022. In quella occasione si è parlato di una grande opportunità per tutti i 120.000 iscritti. Ci attendiamo, pertanto, che a quanto prefigurato allora dai nostri vertici istituzionali segua una concreta azione affinché nessuno dei nostri colleghi rimanga escluso”.

Nell’eventualità in cui lo schema non subisse le modifiche per cui ci batteremo, come faremo a spiegare ai nostri 120.000 colleghi che un altro segmento delle loro legittime prerogative è stato scippato via?

ANC Comunicazione

CS 20.02.2024_Attestazione_CRSD

 

Comunicato congiunto ANC – CONFIMI INDUSTRIA 20.02.2024

ANC – CONFIMI INDUSTRIA

 Nota stampa congiunta

TERMINI VERSAMENO SALDO IVA 2023 DA CHIARIRE E SUGGERIMENTI PER UNA COMPLIANCE PIU’ EFFICACE NELLA GESTIONE DEGLI ACQUISTI DA NON RESIDENTI

Le osservazioni e le richieste inviate al Viceministro Leo

 

Roma, 20 febbraio 2024. Si avvicina la scadenza per il versamento del saldo Iva 2023 e gli operatori necessitano di comprendere se i soggetti in area da concordato preventivo biennale (soggetti ISA comunque con ricavi/compensi non superiori a € 5.164.000) potranno effettivamente confidare sul differimento a fine luglio, “senza maggiorazioni”, del versamento ordinariamente in scadenza il prossimo 18 marzo.

Questa la richiesta di chiarimento presentata al Viceministro Maurizio Leo da ANC e Confimi Industria a fronte dei dubbi che stanno emergendo fra gli operatori – in piena campagna a chiusura della dichiarazione Iva annuale – considerato il differimento (letteralmente) previsto dall’articolo 37 dello schema di decreto legislativo sul concordato preventivo biennale (AG 105/2023); differimento che, a differenza dei versamenti per redditi e Irap, appare una generosa “stranezza” poco giustificabile per l’Iva (che non è interessata dal concordato), tanto più se si considera l’annunciato slittamento al 15 ottobre dei termini per l’adesione.

Senza nulla togliere alle semplificazioni già ufficializzate con il D.Lgs 1/2024, sono state portate all’attenzione del Viceministro una serie richieste mirate a valutare possibili accorgimenti in grado di eliminare alcuni paradossi e mettere a terra ulteriori semplificazioni avvertibili dalla massa degli operatori, tanto negli studi, quanto nelle aziende.

Le nostre proposte, sottolinea Marco Cuchel, “non intendono osteggiare l’azione dell’Amministrazione finanziaria ma, con spirito costruttivo, mirano ad individuare tempistiche operativamente gestibili in grado di aumentare la compliance complessiva, nell’interesse del sistema Paese”.

E di rendere quantomeno gestibili gli adempimenti fiscali domestici c’è estremo bisogno, fa eco Flavio Lorenzin, Vicepresidente di Confimi Industria con delega alla semplificazione e ai rapporti con la PA che aggiunge “è noto a tutti quale sia stato l’appesantimento del processo con cui il fisco ha continuamente aggiunto adempimenti negli ultimi 15 anni e tutto ciò risulta costantemente aggravato da nuove incombenze di origine unionale – anche estranee alla materia fiscale – che, ancorché formalmente rivolte alle imprese più strutturate, finiscono comunque per trascinare, in quanto fornitori dei grandi, anche i più piccoli” (bilanci ESG, wistleblowing, normativa CBAM, adeguati assetti organizzativi, conferma annuale del titolare effettivo, ecc.).

Le principali proposte.

  • Introdurre un termine quantomeno trimestrale (anche con maggiorazione dell’1%) per il versamento dell’Iva sugli acquisti in reverse charge di forfetari e minimi e rendere così gestibile l’adempimento.
  • Incentivare l’invio dei flussi TD17, TD18 e TD19 precisando che eventuali ritardi rappresentano violazioni meramente formali, in mancanza di accessi, ispezioni o verifiche, se effettuati entro il termine utile per garantire la tempestiva acquisizione dei dati da parte dell’Agenzia delle entrate per la gestione delle precompilate Iva (fine mese successivo al trimestre di riferimento) e fermo restando il tempestivo concorso alla liquidazione di riferimento.
  • Eliminare le sanzioni (€ 250-10.000) in capo al cessionario residente nel caso di trasmissione del TD28 (e abilitare l’uso dell’IdFiscale con codice ISO IT del fornitore) per segnalare l’irrituale addebito dell’Iva da parte del fornitore non residente (diverso da San Marino) identificato o con rappresentante fiscale; diversamente, il cessionario, cosciente del rischio di poter subire paradossali sanzioni per violazioni non proprie, preferirà applicare il reverse charge (come prevede l’articolo 17 comma 2 del dPR 633/2) e comunicare pertanto l’acquisto con il TD19 (l’Agenzia perderà così l’occasione di vedersi confezionare la lista precisa dei non residenti che, nel B2B, fatturano erroneamente con l’addebito dell’Iva).
  • Soglia (elevata a € 100 con l’art. 9 del D.Lgs 1/2024) che determina lo slittamento con quella del periodo successivo del versamento dell’Iva periodica (e delle ritenute di lavoro autonomo e provvigioni). Opportuno chiarire che si tratta di una facoltà e non di un obbligo, anche per evitare incomprensioni che potrebbero generare paradossali lettere di compliance.
  • Eliminare (art. 3 DM 55/2022) l’obbligo di conferma annuale dell’invarianza del titolare effettivo (già un paradosso nei termini) o, quantomeno, chiarire che detta conferma può avvenire entro 30 giorni dal termine di approvazione del bilancio a prescindere dal rispetto dei 12 mesi rispetto dalla comunicazione precedente.

 ANC Comunicazione

Ufficio stampa Confimi Industria

 In allegato le osservazioni e proposte inviate al Viceministro Leo.

2024-02-20_ANC-Confimi Comunicato Congiunto

2024-02-ANC-Confimi-allegato-proposte