COMUNICATO STAMPA

AVVOCATI: LA PROPOSTA DI LEGGE CON I SUPER-POTERI

Roma, 21 dicembre 2020

Il testo della proposta di Legge 2810, a firma dei Deputati Colletti, Berardini, Caretta, Penna, che introduce una serie di modifiche all’Ordinamento della Professione di Avvocato, in particolare per quello che concerne l’accesso e l’esercizio nei diversi settori di specializzazione, all’art. 7 contiene una serie di disposizioni che, incredibilmente, vanno a normare anche altre professioni ordinistiche, tra cui la nostra.

Con un colpo solo, infatti, gli estensori (e coloro che li sostengono) fanno tabula rasa di ben tre ordinamenti (commercialisti, consulenti del lavoro, notai) e delle prerogative che lo Stato attribuisce ai rispettivi iscritti, prevedendo una serie di fantomatici quanto inutili esami per esercitare quelle funzioni specialistiche che gli avvocati vorrebbero istituire per regolare per la loro professione.

In pratica, poiché come da sempre evidenziato dalle scriventi associazioni, la dilagante “febbre da specializzazioni” comporta una serie di problematiche e punti interrogativi di enorme portata per ciò che concerne i possibili effetti distorsivi in un mercato che è già continuamente sotto attacco, gli amici avvocati hanno pensato bene di piegare alle proprie esigenze i professionisti che esercitano funzioni a loro comuni (rappresentanza nei processi tributari, curatele fallimentari, liquidazioni, e commissariamenti), agendo d’imperio e riformando a loro piacimento anche gli altri ordinamenti.

A questa enormità giuridica, si aggiunge anche una scarsa conoscenza delle norme che si vorrebbero cambiare. Ad esempio, alla lett. b) dell’art 7 si dà per scontato che anche gli esperti contabili, ad oggi, possano operare nelle procedure concorsuali, mentre il D.L. 139/2005 lo esclude.

Ricordiamo che gli iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili esercitano tutte le funzioni che l’Ordinamento attribuisce loro, dopo aver sostenuto un esame di Stato abilitante e mantenendo le competenze attraverso la formazione continua obbligatoria. Inoltre, riteniamo con una certa sicurezza che, se una modifica del nostro Decreto istitutivo dovrà esserci, non sarà in nessun modo operata su richiesta di altri comparti professionali.

Stupisce, infine, che il sussistente organismo di coordinamento tra i Consigli Nazionali di Avvocati, Commercialisti e Notai sia stato tagliato fuori dai primi e non capiamo come sia tollerabile dalle altre componenti una siffatta fuga in avanti (si pensi solamente alla previsione dell’obbligo di far sostenere ai notai l’esame per il settore concorsuale).

Siamo abbastanza sicuri che questa proposta non avrà una vita lunga, anche in considerazione del periodo emergenziale e francamente poco opportuno per la discussione di materie non urgenti, e che si scontrerà miseramente con eccezioni di natura costituzionale e di ordine tecnico-giuridico. Noi siamo comunque pronti a presidiare un perimetro già molto eroso, e non siamo disposti a concedere neanche un millimetro.

 

 

Comunicazione ANC – SIC – UNAGRACO – UNICO

 

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